UAE Team Emirates, Tim Wellens al fianco di Pogacar: “Voglio scortare Tadej al Tour, se c’è qualcuno che può fare doppietta è lui”

Tim Wellens è pronto in vista della nuova stagione. Il 2024 è appena iniziato e il corridore della UAE Team Emirates si appresta a vivere il suo secondo anno con la maglia emiratina. Dopo una stagione tra alti e bassi, iniziata bene ma poi interrotta con la rottura la clavicola al Giro delle Fiandre che gli ha impedito di partecipare al Tour de France fino al rientro vincente al Renewi Tour, il corridore fiammingo vuole 2024 da protagonista. Un anno in cui il corridore classe 1991 con all’attivo vittorie di tappa al Giro d’Italia e alla Vuelta a España, avrà come obiettivo quello di disputare una buona primavera, da leader vista l’assenza di Tadej Pogacar, per poi provare a partecipare al Tour de France in cui aiuterà il suo capitano.

“Fondamentalmente farò le stesse gare della prima parte dello scorso anno, con la leggera differenza che inizierò un po’ più tardi, a febbraio anziché a gennaio – le parole del 32enne in una intervista a cyclingnews – Il motivo è che ancor prima di cadere nelle Fiandre, sentivo che il mio livello stava scendendo e non vogliamo che ciò accada di nuovo. Dopodiché, mi prenderò una piccola pausa e poi inizierò la preparazione per il Tour de France. Sono onorato di essere nella preselezione per il Tour con l’UAE nonostante tanti nomi importanti e il mio obiettivo è fare un ottimo lavoro per la squadra. Vorrei essere un membro importante della squadra in Francia”.

In vista della Grande Boucle, si metterà dunque nuovamente a disposizione dello sloveno, che ha iniziato a conoscere la scorsa stagione ma con il quale  ha subito stretto un bel rapporto. “Ciò che mi impressiona di più di lui è che tiene sempre i piedi per terra e non si sente migliore degli altri anche se è l’unico corridore che potrebbe sentirsi migliore di chiunque altro, perché è il miglior corridore del mondo. È rimasto perfettamente normale e il modo in cui lo vedi sui social e in TV è esattamente come è nella vita reale. Non sta interpretando un ruolo. Gli piace quello che fa e sicuramente è molto gioviale. Ma oltre ad essere un buon corridore, è facile trovarsi bene con lui perché è anche una persona molto simpatica”. 

Desideroso di far parte della spedizione in Francia visto il percorso a lui molto congeniale, ma anche perché vive a Monaco, “non così lontano dal traguardo, quindi è bello pensare di poter fare l’ultima tappa l’ultimo giorno e poi tornare a casa in bici”, il corridore fiammingo lamenta che sarebbe stato ancora più bello se nella prima settimana fosse passato anche per il Belgio”, ma sottolinea comunque che si tratta di “un bel Tour”. In particolare evidenzia la presenta di una tappa, che a lui piace e che potrebbe essere decisiva: “Quei tratti di sterrato sono qualcosa che mi è sempre piaciuto fare, e anche se spero che nessuno perderà tempo lì cadendo, ci sono diversi modi per perdere il Tour in quella tappa. Ad esempio se cadi perché sei in cinquantesima posizione, allora sei caduto perché eri troppo indietro oppure puoi perderlo se subisci una foratura, ma questo è qualcosa che nessuno si augura….”

Con un parterre annunciato di altissimo livello, di cui fa chiaramente parte anche la sua UAE Team Emirates che schiererà anche Joao Almedia, Juan Ayuso e Adam Yates, Wellens si mostra entusiasta del fatto che “ci sarà più competizione”. Tra gli avversari vede bene il suo connazionale Remco Evenepoel, che al momento è forse del poker di sfidanti quello meno affermato: “Sicuramente Remco ha una grande possibilità, anche se non è forte quanto Tadej. Nessuno però dubita di Remco. Se ha vinto la Vuelta ovviamente può vincere il Tour”.

Infine non manca un commento sulla possibilità della doppietta Giro-Tour che Pogacar tenterà nel 2024: “Penso che la squadra sia molto intelligente e riguardo questa sfida, sanno cosa stanno facendo. Non lo stanno facendo a tanto per farlo.  Ha dimostrato per tre anni consecutivi di essere il miglior ciclista del mondo, quindi non c’è nessuno che possa provare a farlo più di lui. Pertanto, se c’è qualcuno che può fare la doppietta è Tadej”.

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